sabato 30 luglio 2016

Messaggi dall'universo

Poi ci sono quelli che fanno senza dire,
mantengono senza promettere,
ci sono senza intralciare,
...perché sono senza bisogno di sembrare.


lunedì 25 luglio 2016

Recensione- La via del male

Cari lettori,
non ho resistito: ho acquistato subito e ho finito da qualche giorno La via del male, l'ultimo romanzo di Robert Galbraith.
Se non l'avete ancora letto e non amate gli spoiler, meglio che non proseguiate nella lettura di questa recensione (ma poi tornateci dopo che avrete terminato il romanzo).
In questo terzo episodio della serie, Cormoran Strike ha a che fare con un maniaco seriale che proviene dal suo passato e che è deciso a vendicarsi. E ha deciso di utilizzare Robin per raggiungere il suo scopo.
È così che la gamba mozzata dal cadavere di una giovane donna viene impacchettata e spedita proprio nell'ufficio investigativo di Cormoran, indirizzato a Robin.
Probabilmente, fra i tre episodi, questo é il più macabro. I lettori della Rowling (Robert Galbraith è infatti il suo pseudonimo) sono abituati al climax ascendente di tensione che percorre la saga di Harry  Potter e in un certo senso qui avviene la stessa cosa. La tensione è palpabile fin dall'inizio e la minaccia del killer incombe senza remore. E in questo mix di angoscia e indagini che arrancano, i protagonisti vedono snocciolarsi le loro vite, rivelandosi (e rivelandoci) di più sul loro passato: la relazione di Leda con Whittaker, l'uomo che Strike ritiene responsabile della morte di sua madre, lo stupro di Robin all'epoca dell'Università, che la portò ad abbandonare gli studi...
Ed è così che, durante la più grave crisi tra Robin e il suo Mattew, che sembra mettere a repentaglio lo stesso matrimonio, il detective e la sua socia iniziano a rendersi conto del legame profondo che si sta creando tra loro.
Ho amato questo libro dall'inizio alla fine, lo ritengo il migliore della serie e riconosco la penna geniale di JK Rowling, inimitabile, seppure nascosta dietro un alter ego. 

venerdì 8 luglio 2016

Recensione- La cattedrale del mare

Cari lettori,
ho due recensioni da recuperare (una su Camilleri e una su Cavina), ma oggi voglio parlarvi del libro che ho finito di leggere ieri notte:
La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones. Si tratta di un romanzo storico ambientato in Spagna nel Trecento. Racconta la vita prima di Bernat, servo della gleba che fugge dalle terre a cui è legato per conquistare per se stesso e per suo figlio la libertà, e poi di Arnau, figlio di Bernat, che affronta numerose traversie, scoprendo che la libertà purtroppo è un diritto molto difficile da esercitare.
La città che fa da sfondo è Barcellona, in modo particolare lo scenario è la chiesa del Mar, dedicata alla Madonna del Mare, che Arnau vede in costruzione fin da bambino. Poi da adolescente e durante la giovinezza contribuisce a costruirla con le sue stesse braccia divenendo uno dei bastaixos e trasportando pesanti macigni sulla schiena insieme ai suoi compagni. Infine, ormai diventato un ricco banchiere, non smetterà mai di finanziare la chiesa in cui risiede la Madonna del Mar, che per anni gli ha fatto da madre, sorridendogli dalla sua nicchia. Tutto ciò fra guerre, amori contrastati e passioni incontrollabili, carestie e pestilenze, odio semita e Inquisizione.
Un romanzo che è scritto in modo fluido, avvincente, sicuramente coinvolgente. La suspance non manca, tanto che spesso ci si ritrova a divorare un capitolo dopo l'altro sperando di sbrogliare la matassa. Non mancano neanche le parti prettamente storiche e descrittive, sicché l'equilibrio fra le varie componenti è sempre mantenuto costante.
Alcuni difetti li ho trovati: un po' troppo lungo, in alcuni momenti sembra che la storia venga forzata, protratta eccessivamente rispetto al materiale narrativo. I personaggi sono molto gretti, eccetto Arnau. A volte infastidiscono i numerosi stupri, che ho trovato ridondanti. Anche alcune descrizioni storiche potevano essere più sintetiche.
Ho letto che è stato paragonato a I pilastri della terra di Ken Follett. Per me non c'è paragone: molto più bello quest'ultimo. Sia per i personaggi più approfonditi e più affascinanti, sia per la storia più avvincente.