sabato 31 agosto 2013

Un addio come tanti

Paola era stanca. Stanca di Ale, delle sue bugie, di quel loro rapporto che non riusciva a morire. Ma non riusciva più neppure a vivere.
E quel giorno era pronta a prendere una decisione. Quella che Ale non avrebbe mai preso. Perché era un vigliacco. O forse soltanto perché era un uomo.
Gli voleva ancora bene e forse anche lui provava ancora qualcosa di importante per lei.
Ma non si poteva più andare avanti. Troppi rancori e troppe incomprensioni. E poi Paola da mesi si sentiva sola. In un rapporto bisogna essere in due. In due per affrontare le difficoltà. In due per trovare le soluzioni e in due per superare i problemi. Ale da molto tempo non c'era più. E Paola preferiva troncare, anche se sapeva che le sarebbe costato tantissimo.
Ale era un bugiardo. E Paola ora, prima di metterlo di fronte all'evidente fine del loro rapporto, voleva dirgli tutto ciò che sentiva dentro.
Così gli riversò addosso parole dure, che ferirono Ale nel profondo e lo fecero sentire un debole.
"Non merito il tuo schifo" le disse, ben sapendo di non meritare neppure il suo amore. Paola era una ragazza dolce e forte allo stesso tempo, e lui amava in lei quei contrasti, che ora però gli facevano male.
"Tu dovresti schifarti Ale...io non perdo tempo a farlo...ho perso troppo tempo con te e non intendo proseguire su questa strada...schifati perché sai mentire anche a te stesso..schifati perché sei ipocrita, perché fingi di essere anticonformista e invece sei un finto borghese del cazzo...schifati per tutto questo...apprezza solo che certe volte, per caso, impegnato a recitare il personaggio che vuoi apparire, riesci a fare del bene!".
Paola aveva le lacrime agli occhi. Anche Ale piangeva. La ragazza andò via senza voltarsi indietro.
Era quella la fine di una storia che sembrava destinata a qualcosa di diverso? Sembrava di sì. Paola sentiva nel profondo del cuore di aver sempre sbagliato tutto. 

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