martedì 30 luglio 2013

Felice

Ode Al Giorno Felice

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte, 
succede solo che sono felice 
fino all’ultimo profondo angolino del cuore. 

Camminando, dormendo o scrivendo, 
che posso farci, sono felice. 
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie, 
sento la pelle come un albero raggrinzito, 
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima, 
il mare come un anello intorno alla mia vita, 
fatta di pane e pietra la terra 
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.

venerdì 26 luglio 2013

A COLPO D'OCCHIO-Un indovino mi disse

Tiziano Terzani riceve una profezia da un indovino di Hong Kong: nel 1993 non volare, non volare mai. Per nessun motivo.
Terzani non sa perché, ma questa profezia gli entra dentro e decide di seguire ciò che l'indovino gli suggerisce.
Un anno senza prendere aerei sembra difficile. E lo diventa ancora di più se sei un cronista che viaggia costantemente per lavoro. Ma Tiziano Terzani non si arrende. E trasforma il 1993 in un anno di riflessioni profonde, in un anno in cui può prendersi il tempo per assaporare il viaggio, il percorso, non solo la destinazione. È così che nasce questo libro suggestivo e ipnotico che, pagina dopo pagina, ci porta alla scoperta dell'occulto, degli indovini di tutto l'Oriente, che un po' tirano a indovinare -appunto- e un po' ci azzeccano. E poi ci sono quelli che sembrano davvero poter sentire.
E alla fine poco importa quanto ci sia di vero in quelle profezie o quanto sia grande il nostro sforzo di far quadrare le loro parole con i fatti. Ciò che importa è la saggezza che queste tradizioni si portano dietro, la cultura che tutelano, nonostante l'imperversante globalizzazione che sembra travolgere ogni cosa.
Un libro che fa riflettere, incuriosisce e appaga il desiderio di viaggiare per il gusto di godersi ogni momento.

martedì 23 luglio 2013

I Love You

Un giorno, non so dirti quando, ci rincontreremo
Io e Te...
Tu per la strada coi dischi, la spesa,
io ancora ubriaco a un caffè.

Occhi negli occhi, diremo qualcosa sul tempo che va,
senza il coraggio di chiederci quanto è costata
la Felicità.
Non so più chi sei...

Sai, certe volte ci passo il mio tempo a invecchiare con te,
vivere per le abitudini come due inglesi all'ora del tè.

Pensare per un attimo di averti ancora,
se avessimo una vita in più,
chiamarti prima di dormire, come allora, solo per dirti una volta in più:
I Love You.

Quante domande impaurite ci siamo scambiati io e te?
Quante risposte smarrite in un attimo, senza capire il perché...
Un uomo e una donna non sanno pensare una vita a metà,
ma quando finisce davvero un amore
ancora nessuno lo sa.

Pensare per un attimo di averti ancora,
se avessimo una vita in più,
chiamarti prima di dormire, come allora, solo per dirti una volta in più:
I Love You.

Un giorno, non so dirti quando, ci rincontreremo
Io e Te...
forse ridendo davanti alle stesse parole...

venerdì 19 luglio 2013

IL PUNTO DI VISTA- Misteri egiziani

Manchester-Museo egizio. Una statuetta egiziana di 25 cm circa, raffigurante un uomo morto nel 1800 a.C., sta attirando l'attenzione di egittologi, scienziati e curiosi. Pare, infatti, che la statua del defunto Neb-Senu ruoti su se stessa, seguendo un semicerchio perfetto di 180°. Il fatto è innegabile, visto che è testimoniato dalle telecamere di sorveglianza. La statua si muove, non ci sono dubbi. Ma qual è la spiegazione?
Secondo il fisico Brian Cox, il movimento sarebbe dovuto allo slittamento della base di pietra della statua sul vetro della teca che la contiene, slittamento probabilmente causato dalle vibrazioni prodotte dai passi dei visitatori.
Ma l'egittologo del museo, Campbell Price, non è d'accordo: la statuetta è nel museo da ottant'anni. Perché dovrebbe muoversi soltanto ora?
Secondo la cultura egizia, se la mummia fosse stata distrutta, l'anima del defunto sarebbe stata ospitata dalla statua. Qualcuno è incline a credere che il movimento sia dovuto alla presenza nella statua dell'anima di Neb-Senu.
Intanto, gli ingressi al museo aumentano.

venerdì 12 luglio 2013

Attimi sospesi

Quella sera, il mare ci circondava. Era strano stare lì con te, tutto il mare attorno a noi.
Sembrava dovessimo stare così per sempre. Sembrava che nessuno potesse rompere quello che io e te, da soli, eravamo riusciti a costruire.
Eravamo nella nostra isola di pace, lontani da tutto.
Il tuo respiro mi sembrava di conoscerlo a memoria, ma avevo la certezza di non averlo ancora ascoltato abbastanza.
Non avevamo bisogno di dirci tante cose. Non in quel momento. Esserci era l'unica cosa che contava.
Quando chiusi gli occhi e sentii la tua bocca sulla mia, schiusi le labbra. Volevo che quel bacio entrasse dentro di me, nel fondo dell'anima. L'avrei conservato per sempre.
Io, te e il mare tutto attorno. Noi, sulla nostra isola al riparo da tutto.

mercoledì 10 luglio 2013

Mattino


La stanchezza di un altro giorno che inizia senza averne la forza.
L'alba trascina via con forza il buio della notte, che vorrebbe vegliare su di me per sempre.
C'è il sole. Eppure non illumina. Dev'essere lo smog. Dev'essere l'inquinamento. Ormai diciamo sempre così. Per tutto.
Un' altra giornata da passare a cercare di vendere un prodotto che, se devo essere sincero, anch'io non comprerei mai. Un'altra giornata da passare a digitare numeri su una tastiera, a sentire voci di sconosciuti diffidenti, a prendere i vaffanculo di quelli che chiami nelle ore sbagliate. Non li biasimo. A nessuno piace essere interrotti a pranzo o a cena per sentire una pappardella insensata su Lei-non-sa-quanto-può-risparmiare.
Mi alzo, il letto neanche lo rifaccio. Tanto stasera mi ci devo rinfilare dentro. Tanto vale.
L'acqua fresca non basta a svegliarmi. Non basterebbero le cannonate.
Forza. Prima ancora del vero inizio, c'è un preludio: il traffico del mattino.


A COLPO D'OCCHIO- Innamorarsi dell'amore

Trecentoventi pagine per raccontarci l'amore. Quello vero. Osho ci svela in questo libro il sentimento che tutti pensiamo di conoscere, ma che in realtà abbiamo sperimentato solo rarissime volte, o forse, addirittura mai.

L'amore accade mentre stai facendo altro.

Più si procede con la lettura più l'autore smonta, uno per uno, tutti i nostri preconcetti sull'amore. Non è facile rendersi conto che abbiamo semplicemente sbagliato sempre tutto con la nostra erronea concezione di questo stato d'animo universale.
L'amore, dice Osho, è quello che non ha pretese e che non pone condizioni. Talmente trascendentale da sembrare impossibile da trovare su questa terra.
Un libro da leggere e rileggere. Un libro che probabilmente non comprenderemo mai fino in fondo. Un libro che fa riflettere sul sentimento che è davvero in grado di muovere il mondo.

domenica 7 luglio 2013

Fra i tavoli

Pensare che sia assurdo perdersi, ma continuare a farlo.

I giorni scorrevano col loro inesorabile ritmo, che pesava sempre più sulle spalle di J.
Il lavoro era quello di sempre, fra i tavoli di un locale per turisti, a seguire i loro orari strampalati, sempre col sorriso sulle labbra.
A loro poco importava che J. sentisse di aver perso l'unica persona per cui valesse la pena stare lì.
A nessuno importava delle elucubrazioni di J. Forse neppure a J. importava più tanto. E alcune volte si sentiva un tutt'uno con quei drink ghiacciati che serviva a rotazione fra i tavoli di quel locale per turisti, mentre una nuova notte si portava via i suoi sogni, inghiottiti da quel mare scuro e vuoto. Oppure pieno di sogni che non si sarebbero mai realizzati.
Si sentiva proprio come quei liquidi freddi e alcolici, che prendono la forma del bicchiere che li contiene, che prendono il colore delle luci là intorno, che danno un'illusione di felicità. Effimera, come tutte le cose di questo mondo.
Prima o poi J. sarebbe andato via da quel posto. Basta servire ai tavoli. Basta.
Prima o poi, ma non quella sera.
Ecco due nuove ordinazioni. Due nuove illusioni di felicità.
Guardare il ghiaccio che galleggia nel liquore e pensare che sia assurdo perdersi.
Pensare che sia assurdo perdersi, ma non sapere fare altro.


venerdì 5 luglio 2013

Il viaggio- Originale recuperato

Era da tanto tempo che sognava di farlo. Eppure, molto spesso, le cose che si sognano sono sempre più belle di quelle che poi si vivono. Anche quella volta era stato così. Aveva visualizzato quei momenti per tanti mesi, senza smettere mai di figurarseli nella mente.
Poi, li aveva vissuti.
Era da tanto tempo che sognava di farlo. Eppure, in quella grande città, si era sentita sola. Lo stomaco chiuso, la consapevolezza di un sogno infranto.
L'aveva capito fin dall'inizio. Scesa dall'aereo, non c'era nessuno ad aspettarla.
Di sera, quando ormai faceva buio, lui l'aveva portata a cena fuori. Per un po' l'aveva guardata come un tempo. Ma in realtà non c'era più nulla della magia di quel tempo.
La serata era volata veloce. Era arrivata la notte.

Alla sera seguente, nessuno l'aveva riaccompagnata all'aeroporto. Le restava un ricordo di quella città dove aveva pensato di vivere momenti indimenticabili: un'indimenticabile solitudine.
Ma non si era pentita. Aveva avuto il fegato di fare quello che sarebbe toccato a lui

Il viaggio- riscrittura

Era arrivata in quella città un giorno di fine maggio. Da tanto tempo sognava di farlo, eppure ora tutto era diverso. Succede spesso: le cose che si immaginano sono sempre più belle di quelle che poi si vivono. Era tutto diverso da come se l'era prefigurato nella sua mente infinite volte, in infiniti giorni in cui quella sembrava essere l'unica cosa per la quale valeva ancora la pena resistere. Il volo era stato buono, l'atterraggio soft. Ma all'aeroporto non c'era nessuno ad attenderla. Nessuno a farle un'accoglienza particolare. E, sola, aveva aspettato fino a tarda sera. Erano andati in un ristorante nella zona del porto, come non avevano mai avuto la possibilità di fare prima. Ma ora era tutto diverso. Durante la cena, lui l'aveva guardata come faceva un tempo. Ma nulla era più come un tempo. La serata era volata via veloce, troppo veloce. E la notte si era portata via tutto. L'indomani, di nuovo sola all'aeroporto. Nessuno l'aveva accompagnata. E a lei, di quella città dove aveva sperato di vivere momenti indimenticabili, restava solo una cosa: un'indimenticabile solitudine. Tutto sommato, non si pentiva. Aveva avuto il fegato per fare ciò che lui non aveva fatto.


Racconto riscritto per eliminazione involontaria.

lunedì 1 luglio 2013

L'isolotto

Basterebbe questa foto a descrivere una domenica di sole in Sardegna. Chia, l'Isolotto. Semplicemente un paradiso. Acqua limpida, sabbia fine. Vento che porta sul corpo la salsedine. Questo è relax. Questa è la mia estate.
Sono posti fantastici, da condividere con persone speciali.
...…………………………………………
P.S.: e passerà alla storia "Bellissima questa foto, peccato per quest'uomo in mezz...ma...sono io???"